Qui come detto c’è la new entry, rappresentata dal bonus facciate al 90% sui lavori, anche di manutenzione ordinaria, sulle facciate degli edifici. Devono trovarsi nelle zona ad alta densità abitativa (A e B dei piani regolatori) e riguardare le strutture opache (sono quindi esclusi infissi o grondaie).Poi ci sono le proroghe nelle attuali misure della detrazione sulle ristrutturazioni al 50% fino a 96mila euro di spesa, dell’ecobonus al 65% per un tetto di spesa che varia a seconda dell’intervento, del bonus mobili al 50% fino a 10mila euro, del bonus verde al 36% fino a 5mila euro (questa misura è contenuta nel Milleproroghe).
IMU
In teoria, per il contribuente non dovrebbe cambiare niente: la norma accorpa IMU e TASI lasciando invariate le aliquote. Si tratta di un semplificazione: sparisce la TASI e l’unica imposta sulla casa torna a essere l’IMU. Le regole sono contenute nel comma 755 e seguenti della manovra.
I Comuni possono portare l’aliquota IMU massima all’1,14%, incamerando anche la TASI.
Detrazioni fiscali
La detrazione sul mutuo primo casa al 19% è l’unica che resta immutata, a prescindere dal reddito (negli altri casi, c’è una stretta per chi guadagna più di 120mila euro). E’ però necessario, anche nel caso del mutuo prima casa (come, dal 2020, per applicar tutte le altre detrazioni al 19%, che il pagamento avvenga con modalità tracciabili.
Mutuo prima casa
In realtà questa è un’agevolazione prorogata dal decreto crescita, che l’ha rifinanziata per tutto il 2019. Riguarda i mutui prima casa, e garantisce il 50% del capitale investito. attivabile da giovani coppie (almeno un componente under 35), nuclei monogenitoriali con figli minori, abitanti in affitto in case popolari, giovani under 35 con rapporto di lavoro atipico. Il mutuo non può superare i 250mila euro.
Rinegoziazione mutuo
Se è in corso una procedura esecutiva sulla prima casa, il debitore può chiedere la rinegoziazione del mutuo oppure la surroga a una banca terza, il cui ricavato deve essere utilizzato per estinguere il mutuo in essere, con assistenza della garanzia del Fondo di garanzia per la prima casa.
Il debitore deve essere un consumatore (non un’impresa), il creditore una banca, il mutuo (di garanzia ipotecaria di primo grado) deve già essere rimborsata al 10%, il debito complessivo non sia superiore a 250mila euro. Sono previsti una serie di alti requisiti, precisamente descritti dalla norma, contenuta nell’articolo 41-bis del decreto fiscale.
Fondo mutui prima casa: novità e regole
C’è una disposizione del Decreto Crescita che interessa particolarmente giovani coppie e contribuenti che acquistano la prima casa: il rifinanziamento del Fondo che copre con garanzie il 50% del capitale investito nel’immobile. In pratica, grazie al Fondo di garanzia per i mutui prima casa è lo Stato ad offrire ai cittadini le garanzie richieste dalla banca per concedere il mutuo prima casa.
Le risorse stanziate inizialmente erano quasi in esaurimento, pertanto era fortemente atteso un intervento legislativo per rifinanziarlo. A disposizione ci sono adesso nuove risorse ed anche regole più flessibili sugli accantonamenti.
Fondo garanzia mutui prima casa:
Il fondo è stato istituito con la manovra 2014 (articolo 1, comma 48, lettera c, legge 147/2013) e il Decreto Crescita lo ha rifinanziato con 100 milioni per il 2019.
C’è una disposizione del Decreto Crescita che interessa particolarmente giovani coppie e contribuenti che acquistano la prima casa: il rifinanziamento del Fondo che copre con garanzie il 50% del capitale investito nel’immobile. In pratica, grazie al Fondo di garanzia per i mutui prima casa è lo Stato ad offrire ai cittadini le garanzie richieste dalla banca per concedere il mutuo prima casa.
Le risorse stanziate inizialmente erano quasi in esaurimento, pertanto era fortemente atteso un intervento legislativo per rifinanziarlo. A disposizione ci sono adesso nuove risorse ed anche regole più flessibili sugli accantonamenti.
Il Fondo è finalizzato alla concessione di garanzie (massimo il 50% della quota capitale) su mutui ipotecari (o portafogli di mutui) per l’acquisto o per interventi di ristrutturazione e accrescimento di efficienza energetica di unità immobiliari sul territorio nazionale, da adibire ad abitazione principale (del mutuatario).
La domanda di mutuo: